Art Defender ha voluto dedicare questo spazio per rispondere alle domande più frequenti relative ai nostri servizi e al settore in cui operiamo, al fine di approfondire le tematiche più tecniche legate al mondo della logistica e della conservazione delle opere d’arte. Per segnalare nuovi approfondimenti o richiedere ulteriori informazioni si prega di contattarci all’indirizzo artdefender@artdefender.it.



COSA DISTINGUE ART DEFENDER DAI DEPOSITI CONVENZIONALI?
Le strutture Art Defender sono totalmente innovative, sia per i servizi proposti, sia per la tecnologia utilizzata. Offrono misure assai sofisticate e di ultima generazione, dedicate alla sicurezza e al controllo specifico della climatizzazione, con una particolare attenzione, fra le altre soluzioni adottate, per il sistema antincendio a gas inerte.




QUAL È LA DIFFERENZA TRA CUSTODIA IN CELLA E GIACENZA IN DEPOSITO COLLETTIVO?
A seconda delle singole necessità, ciascun cliente potrà richiedere uno spazio per la custodia in cella a uso esclusivo dell’intestatario e dei suoi delegati nel più completo rispetto della privacy; oppure far collocare le opere nei depositi collettivi monitorati, movimentati e sotto la costante supervisione del personale specializzato Art Defender.




CONSIGLI PER OTTENERE UN PREVENTIVO RAPIDO E PERSONALIZZATO?
Per ottenere un preventivo personalizzato rapido e veloce, chiamate il nostro personale con già in vostro possesso alcuni dati relativi al numero, alla misura, anche indicativa, e alla durata del periodo di custodia degli oggetti. Nel caso foste sprovvisti di alcune di queste informazioni, siamo a disposizione anche per i servizi di catalogazione, valorizzazione, stima e consulenza per le vostre collezioni.







L’ESPERTO RISPONDE
Cosa si intende per indagini diagnostiche e quali risultati si possono ottenere?
Con il termine “indagini diagnostiche” si intendono tutta una serie esami scientifici svolti con criteri rigorosi. Ciò consente di estrapolare da un’opera nuovi dati e informazioni utili alla conservazione, allo studio, alla valorizzazione. Grazie a queste tecniche si è in grado di rilevare il disegno preparatorio nascosto sotto lo strato pittorico o gli interventi di restauro eseguiti, determinare la composizione dei pigmenti e la loro natura, proporre datazioni sulla base di varie metodologie. Tra le analisi principali annoveriamo le indagini multispettrali, le quali sfruttano la luce infrarossa o quella ultravioletta. Con l’infrarosso si è in grado di “attraversare” lo strato di pittura e mettere in risalto la superficie sottostante, rivelando così il disegno preparatorio, pentimenti dell’artista o addirittura opere incomplete poi ricoperte. È senza dubbio una delle analisi più interessanti, non era infatti insolito da parte dei pittori il riutilizzo di tele. La fluorescenza UV è comunemente utilizzata per analizzare lo stato di conservazione di un’opera, mettendo in risalto le zone precedentemente restaurate e/o riverniciate rispetto alle aree intonse ed evidenziando le reali condizioni del manufatto. Questo tipo di analisi è utile e necessaria in caso di stima e/o acquisto di un dipinto, o nel caso di operazioni di restauro.
 
Alessandro Fiamingo, Conservation Scientist e chimico presso Art Defender

Quali accorgimenti mettere in atto se si lascia la casa disabitata per lungo tempo?
Una disabitazione prolungata espone la casa a rischi notevoli, in considerazione del fatto che viene a mancare la verifica costante della situazione dell’immobile, cioè, banalmente, si interrompe la custodia.
In ordine al furto esistono valide soluzioni utili ad impedire ai malintenzionati di penetrare all’interno della abitazione; si tratta di protezioni fisiche ed elettroniche, attraverso un impianto di allarme collegato ad una centrale di controllo che riceva il segnale d’allarme.
E’ convinzione comune che la protezione antifurto costituisca una panacea a qualsiasi rischio.
Le statistiche e l’esperienza dimostrano invece che i danni più frequenti sono i danni accidentali: si pensi ad esempio all’allagamento; la rottura di un tubo, magari di pertinenza dell’appartamento del vicino, o un rigurgito di fogna a seguito di un temporale estivo, creano danni straordinari alle opere d’arte, il cui effetto aumenta esponenzialmente qualora la situazione di emergenza dovesse perdurare per qualche ora, o peggio ancora, per giorni; la sola umidità creata dal bagnamento produce effetti di degrado a volte irreversibili.
Più in generale, seppur in assenza di eventi straordinari, l’esposizione degli oggetti d’arte a situazioni climatiche, di temperatura e umidità, non controllate, può causare danni sensibili: spaccatura delle tavole, distacco della superficie pittorica, e così via.
Una soluzione praticabile qualora si prevedesse un’assenza prolungata, ad esempio per le vacanze, consiste nell’affidare la custodia degli oggetti d’arte e dei preziosi a strutture dedicate alla conservazione di beni di pregio: a questo proposito, Art Defender propone il servizio “Short Term” dedicato alla custodia per brevi periodi di tempo e alla remise en forme dei propri beni, gestita da personale specializzato
 
Domenico Sedini, Art Defender Consulenza e Sviluppo

Come nasce il progetto Art Defender Motori?
L’idea di associare le auto storiche al mondo del collezionismo d’arte non è certamente una novità, in quanto si tratta di oggetti unici, inimitabili e preziosi.
Dall’osservazione di un fenomeno crescente negli ultimi anni, abbiamo quindi voluto predisporre un corollario di servizi anche per questo genere di appassionati che non hanno spazio e tempo sufficienti da dedicare alla propria passione, soprattutto con l’intento di fornire a tale settore – che soffre della fisiologica perdita di mani esperte – competenti artigiani che sappiano operare adeguatamente su determinate tipologie di auto storiche.
Art Defender Motori è strategicamente localizzata nel cuore dell’Emilia Romagna – la Motorvalley italiana – un territorio ricco di professionisti d’esperienza e facilmente raggiungibile. All’interno dei nostri caveau, oltre al rimessaggio, potranno essere gestiti tutti i lavori di manutenzione e mantenimento in esercizio di automobili storiche, sportive e speciali.
I nostri clienti potranno così dedicarsi alla propria passione, dimenticandosi delle preoccupazioni legate alla conservazione, al restauro o alla movimentazione dei propri “capolavori”.
 
Enrico Rondinelli, Art Defender Motori

La proprietà di un’opera d’arte da diritto anche all’utilizzo della sua immagine?
Un errore in cui incorrono molto spesso collezionisti e appassionati d’arte, ma talvolta anche gli stessi addetti ai lavori, è quello di ritenere che avere acquistato la proprietà di un’opera d’arte dia diritto all’utilizzo della riproduzione della sua immagine. Tale immagine – solo per citare qualche esempio – viene, così, liberamente utilizzata dal proprietario dell’opera per la pubblicazione in un catalogo, per creare la propria pubblicità aziendale o nel proprio sito internet.
Questa condotta è illecita in quanto non autorizzata, e viola alcuni diritti patrimoniali d’autore appartenenti all’artista che ha creato l’opera d’arte, quale il diritto alla riproduzione dell’immagine della sua opera e la comunicazione al pubblico della stessa; sempre che si tratti di opera protetta dalle legge sul diritto d’autore (legge 633 del 1941 e successive modifiche), ossia di opera per la quale l’autore è ancora in vita o deceduto da non più di 70 anni.
Il principio base è che il nostro ordinamento giuridico scinde la proprietà del corpus mechanicum – ossia dell’opera d’arte – dalla titolarità dei diritti patrimoniali d’autore sull’opera stessa. Pertanto, l’acquisto di un’opera d’arte, di per sé, non implica anche il contestuale acquisto dei diritti patrimoniali d’autore salvo espressa previsione contrattuale in tal senso, che gli avveduti collezionisti e operatori del mercato dell’arte si premurano sempre di avere.

Lavinia Savini, Avvocato specializzato in proprietà intellettuale. Partner dello Studio Legale IdeaLex

Speciale Restauro: Cosa si intende per trattamento anossico?
Il metodo dell’anossia è un sistema di disinfestazione in grado di creare condizioni di assenza di ossigeno letali per i parassiti che infestano e danneggiano gravemente oggetti composti principalmente da legno, carta, pelli e fibre tessili. Il trattamento, che consiste nell’inserire le opere all’interno di celle o di tende a tenuta stagna per circa ventuno giorni, sostituisce efficacemente, e senza nessun tipo di pericolo, l’utilizzo dei vecchi sistemi di decontaminazione. Presso il nostro impianto di Calenzano, abbiamo eseguito questo tipo di trattamento anche sulla prestigiosa Pala Ginori del Rosso Fiorentino per combattere l’attacco degli insetti xilofagi, molto dannosi per la sua conservazione, così da scongiurare ulteriori danni e consentirne la fruizione nel tempo.

Il nostro personale è a disposizione della clientela per consulenze e per individuare gli oggetti che necessitano della disinfestazione in anossia.

Enrico Carboni, specializzato in conservazione preventiva, Art Defender Calenzano


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